lunedì 21 settembre 2009

Un virus maligno

{12/07/2009} L’anno 2009 trascorreva “normalmente” quando sorse il piccolo allerta della morte umana causata da un virus trasmesso da suini. Appena alcuni minuti nel notiziario. L’accelerazione degli avvenimenti nella vita delle persone impedì alla grande maggioranza di rendersi conto della anomalia nella vita di tutti i giorni: una grande difficoltà di organizzare il tempo. Per quanto sforzo si facesse sembra che non c’era tempo per le mansioni quotidiane, il tempo libero, accompagnare la crescita dei figli, studiare, o per le abitudini più semplici come leggere, ascoltare musica, chiacchierare.

Lo sforzo era raddoppiato, tanto per il lavoro che per la vita di tutti i giorni, nessuno riusciva a usare al pieno le informazioni e la conoscenza disponibili, i beni che acquistavano, le vacanze, i giorni di tranquillità. L’umanità era gravemente contaminata dal virus del consumo, tanto letale quanto quello dei maiali, e più devastante di quanto molti immaginavano. L’argomento era trattato come “un tema in più” di varietà, e pochi si rendevano conto di quanto il desiderio di possedere distruggeva vite, più rapidamente e in maniera fulminante che i virus che attaccavano il fisico: questo attaccava l’anima, direttamente. Per “avere il potere di avere” l’uomo non si sforzava, non fermava la macchina, non si fermava davanti a niente. Neanche il pericolo di perdita della propria possibilità di eternità. Il dio denaro giocava le sue carte. {Cronaca 096}

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