domenica 18 marzo 2012

La natura ruggisce e l'uomo reagisce


{13/11/2011} Una nuova tragedia si annunciò con un rapido aumento del processo di disgelo della calotta polare. Un ennesimo maremoto in Asia inghiottì vite, speranze e credenze. Antiche tensioni emersero e nemmeno la ritrovata solidarietà riuscì a riportare serenità nel cuore degli uomini, che ormai lottavano tra loro. Dall'altro lato del pianeta una spaccatura nel fondo dell'oceano manifestò un tremendo potere distruttivo. Un Moai cadde, e con il volto girato verso l'orizzonte, pianse per gli esseri umani.

Si interruppero alcune correnti migratorie di uccelli e cessò la riproduzione di balene, mammiferi marini e grandi animali. La siccità si aggravò estendendosi all'Europa ed una influenza stagionale colpì duramente la popolazione, non protetta da sufficienti vaccini. Gli animi erano abbattuti. Le proteste contro l'incompetenza dei governanti raggiunsero un livello pericoloso.

I paesi piccoli si sforzarono per uscire dalla crisi economica e attraverso mobilitazioni popolari sfogarono ogni furore represso contro “il sistema” compromettendo “i miglioramenti” che i governanti tentavano di mettere in atto; nessuno, tuttavia, presentò una proposta conciliativa, sebbene la soluzione esistesse da sempre nel cuore degli uomini: cercare l'umiltà dentro, servire tanto e lavorare per le buone cause. Molti si sforzarono e sostennero l'equilibrio. {Cronaca 35}

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