lunedì 21 settembre 2009

Decisioni tardive

{17/05/2009} Crebbe la discussione planetaria cercando soluzioni per la scarsità di acqua, per le montagne di spazzatura che si accumulavano; per l’inquinamento degli oceani; per la tecnologia di alimenti; per lo sfruttamento delle risorse naturali. Ma esisteva una grande distanza tra gli uomini di buona volontà e quelli che detenevano il potere. Tra l’evidenza di catastrofe e la decisione di cambiamento.

Nel frattempo le metropoli si svegliavano coperte da nevicate ou dalle acque di piogge torrenziali, iniziate senza preavviso. I trastorni climatici provocavano miliardi di perdite e distruggevano vite, in tutte le parti del mondo. Poche vite, se comparate alle vittime della del clima arido, dell’immondizia per mancanza di sistema fognario, della cattiva distribuzione della ricchezza e degli alimenti. La cosa peggiore è che l’uomo non aveva il tempo per adattarsi ai cambiamenti che il clima causava irreversibilmente. E tornava a perdere tutto: vite incendiate dal clima secco, sommerse dalle piogge, distrutte dagli uragani.

Le popolazioni delle città che hanno sofferto con allagamenti, nevicate, calore, guardavano il cielo nella speranza che tutto cessasse e tornasse alla normalità. Non sarebbe tornato. Niente sarebbe stato come prima. Il processo di cambiamento era in corso e urgeva una azione di tutti. Una azione per eliminare la paura che portava al possesso, al separatismo, alla distruzione. L’uomo che non ha imparato a rispettare la natura non è durato molto. {Cronaca 100}

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