domenica 15 novembre 2009

La psicomente rinvigorita

[08/11/2015] “Le teste cambiarono. Gli esseri umani sono più coscienti delle proprie possibiltà e vogliono crescere”, dice il famoso scienziato genetico Gusa Dar. Studi sugli effetti psicosociali di lavoro e studio obbligatori portarono Gusa Dar a dichiarare che oggi “non c’è modo di comparare la mentalità e la dinamica psichica dell’uomo del 2015 a nessuno dei suoi antenati”.
Svincolare la necessità di movimento e azione naturali della specie – considerati come “lavorare”, anticamente – dal guadagno di un salario, e stabilire nuove ricompense per lo scambio di beni, ruppe con i parametri che schiavizzavano gli uomini. Ognuno passa a essere gestore del bene comune, ognuno partecipa alle azioni di produrre, captare, moltiplicare, distribuire i beni tra tutti, in accordo con lo sforzo di ognuno.
Se prima ciò che si infondeva negli umani era una ricompensa salariale, poche volte equilibrata con lo sforzo intrapreso o ben prodotto, oggi l’uomo intende il lavoro come una attività biologica salutare e normalmente necessaria per lo sviluppo psicomentale. Se una persona non opera con la sua testa, torso e arti in una attività che contempli ritmo, pause di ozio creativo e riflessione – lei è inoperante per la vita.

Garantire la sopravvivenza ha l’arcaico modello primitivo dell’idea punitiva. Partecipare alla costruzione di una realtà giusta e equilibrata crea una nuova moneta di scambio: l’azione-amore. [Registro 58]

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