domenica 20 febbraio 2011

Futuro lacerato

{23/01/2011} Sorsero voci che pensare ad un futuro di pace per l'umanità fosse divenuta un'idea sorpassata. Pare che, già nel 2011, tutti “sapevano” che non ci sarebbe stata questa era dorata, idealizzata da uomini di un tempo, prima dell'avanzata disgregante della tecnologia e dell'esaurimento delle risorse naturali da parte degli abitanti del pianeta.

Gran parte dell'umanità, nonostante fosse conforme con il livello di vita conquistato nelle rispettive traiettorie personali, non intravedeva paradisiache albe serene ed armonia per la terra. Alimentata dalla forza per niente occulta che comandava i sistemi economici e di comunicazioni, la grande massa inseguiva e consumava una felicità immediata, confezionata con slogan che raggiravano gli incauti.

Seppur coscienti che da secoli la percezione del mondo veniva distorta dai detentori del potere, le leadership sociali, pensatori e opinionisti, sembravano titubanti e senza speranza quando suggerivano ai governi di equalizzare le questioni basiche di sopravvivenza dell'umanità, per educare il popolo, incentivare il lavoro, valorizzare la cultura e le arti. Tutti i giorni si annunciavano perdite evolutive gigantesche: della memoria storica, degli insegnamenti del passato, di modelli di vita, concetti e valori, e di sogni, quali quelli avrebbero potuto indicare un futuro migliore. L'aria era satura di un pesante olezzo di amnesia e timore. {Cronaca 056}

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