domenica 20 febbraio 2011

Qual'era il piano?

{06/02/2011} I mezzi di comunicazione furono utilizzati fino ad esaurimento per “riscaldare i mercati” ed alimentare il consumo, senza pertanto dover interrompere la malsana macchina produttrice di beni utili ed inutili. Tutti sapevano che un giorno ci sarebbe stata penuria, ma il sistema non fu cambiato. Era capace di divorare le proprie gambe se questo avrebbe comportato lucro immediato.

In questi anni si verificò un aumento dell'offerta di “pacchetti di felicità istantanea”, già esistenti per altri settori, che vennero ora estesi a beni superflui di ogni genere: chirurgie plastiche a domicilio con equipe complete; educatori in casa per liberare i genitori dal compito di educare; case di cura istantanee per vecchi e finanche specialisti a domicilio per orientare gli individui su cos'altro comprare al miglior prezzo. Si acquistava di tutto, si accumulava e si sprecava nella stessa proporzione.

Si iniziò ad esigere la massima quantità di risorse da ogni prodotto, vantaggi, sconti, attrazioni: non bastava che un apparecchio funzionasse, ogni apparecchio doveva essere un “super-iper-apparecchio”, anche se i suoi accessori non sarebbero stati necessari, l'importante era che ce ne fossero molti, che se ne possedessero altri ancora e che si continuasse nell'illusione di possesso e potere.

La crisi economica si evolse attraverso la legge del taglione ai paesi in via di sviluppo. L'equilibrio instabile tra due grandi potenze cominciò a sconvolgersi, generando effetti devastatori su economie minori, già debilitate da crisi anteriori. I paesi che volevano proteggersi dovettero aumentare le tasse ed effettuare tagli sul bilancio, costringendo le popolazioni come altre volte ad una disoccupazione soffocante. Lo sviluppo promesso non arrivò, esaurendo la speranza di milioni di individui. Gli oceani continuarono ad agitarsi, sorprendendo tutti. {Cronaca 055}

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