domenica 18 marzo 2012

CRISI AMPLIATA


{16/10/2011} Le tensioni aumentarono nuovamente quando la crisi gettò i cittadini comuni per strada, costringendoli a vivere tra macerie e teloni. Ciò non sarebbe avvenuto se i dirigenti delle grandi nazioni avessero cercato realmente una soluzione per l'economia mondiale, se avessero voluto trovare un nuovo cammino per l'umanità. La soluzione era a portata di mano: decretare una economia di pace; la fine di ogni guerra ed accelerare il rientro dei soldati a casa, per comporre le fila del rinnovamento del paese.

Il timore di mantenere un sistema economico che, da molto tempo, mostrava segni di disequilibrio provocò successive catastrofi. Non soltanto il mancato crollo della borsa, chiamata dei valori; il maggior danno derivò dal discredito: molti paesi furono discreditati. Nazioni che precedentemente rappresentavano l'orgoglio dei cittadini persero credibilità economica e gestionale.

La Nazione dell'Aquila si stava dividendo con il pretesto di “espansione commerciale”, ma in verità perdeva la propria potenza per il vantaggio di altri paesi e non si poteva prevedere quanto tempo avrebbe mantenuto immacolata la fiamma della Libertà, duramente conquistata. Inoltre, tutto il peso della vecchia Europa cominciò a schiacciare le “spalle” più deboli. {Cronaca 037}

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