domenica 18 marzo 2012

L'insolubile mondo dei sogni

{21/08/2011} Una tragedia conosciuta si ripresentò in Africa. Milioni di affamati tormentano un mondo conosciuto come civilizzato. Che tipo di civiltà fu capace di produrre una tragedia di tali dimensioni? L'uomo insisteva nel fingere di mantenere il controllo sul suo piccolo mondo, mentre le pareti scricchiolavano, i tetti crollavano e la vita umana veniva disprezzata. Ancora una volta.

Il disgelo, dimenticato per qualche tempo, preoccupò nuovamente gli scienziati, e la scarsità di acqua su ¼ del pianeta evidenziò l'estensione del danno causato dal cattivo uso delle risorse naturali. L'America, in crisi, propose trattati disperati – e si fecero altri accordi occulti. La caduta di un grande dirigente minò maggiormente la credibilità del sistema che si riteneva infallibile. E le piccole dittature soccombevano, lasciando ferite aperte in seno alla popolazione.

L'ultima generazione nata prima del cambiamento sembrava intuire ciò che sarebbe avvenuto, sebbene fosse anestetizzata dalla tecnologia. Abituati ai giochi e alla finzione, i ragazzi facevano fantasie su soluzioni magiche per risolvere i problemi della sopravvivenza: una vecchia abitudine dell'umanità. Quelli che avevano imparato attraverso il dolore, non sognavano. Diressero lo sguardo al pianeta, al cielo, alla pena nei loro cuori, disposti a cambiare il corso della storia che avevano ereditato. {Cronaca 041}

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