domenica 18 marzo 2012

Tempo di svolta

{11/12/2011} Il pianeta gestito dall'uomo sembrava sull'orlo della catastrofe. La specie che si mostrò abile ad usare le mani ed il cervello sembrava sprovveduta di senso, confusa da una forma di vita mostruosa e disequilibrata. Si delineava così, la fine dei tempi.

Il punto di declino, di rottura, si stava attivando. Da un momento all'altro sarebbero potute sorgere nuove attitudini, nuovi comportamenti, una nuova posizione in relazione alla vita. Se tali nuovi atteggiamenti sarebbero stati di guerra e ignoranza o di conciliazione e pace, all'epoca nessuno era in grado di dirlo. Alcuni desideravano una fine dei tempi apocalittica, con tanto fuoco per bruciare le impurezze. Altri volevano lasciare il pianeta in vita ergendosi nei cieli o in una nave spaziale. Altri ancora contemplavano il vuoto, si suicidavano o si lasciavano abbattere fisicamente e psicologicamente da crisi depressive, sperando in una salvazione che non arrivava.

Sordi, gli uomini non ascoltavano i loro cuori che imploravano di agire per amore. Amare se stessi e guadagnare le forze per amare il prossimo. Non vi era altra via di uscita. Gli uomini che compresero che l'era della paura era giunta a termine, si aprirono a questa realtà. Il disastro economico, le disgrazie umane, i tormentati lamenti della natura rimasero in secondo piano. Come dinanzi a vita nuova che germina in una terra libera e si ritrova a fronteggiare la forza di una tempesta, gli uomini si mantennero in piedi, nella fede e nell'amore alla vita reale. {Cronaca 033}

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